Rush Hour | Bright Festival Connect

Rush Hour | Bright Festival Connect
Kunstkraftwerk | Leipzig 2020

Mou Lab per Bright Festival Connect
Leipzig 2020

Original Track:
Forgotten (from the album "Wasted Planet" - Miraloop Records)
Written and Performed by  Matteo Milani, Giovanni Dettori
https://www.miraloop.com/records/release/landing/316/wasted-planet

Abbiamo incontrato Piranesi perché siamo innamorati di Roma.

Davanti alle sue incisioni, la mente razionale coglie la contraddizione dei presupposti spaziali, ma senza trovarne il bias nativo. Allora acquista senso ciò che Marguerite Yourcenar espresse più o meno in questi termini: “dalla molteplicità di calcoli che si sanno esatti” si arriva “a proporzioni che si sanno sbagliate”.

Le proporzioni spaziali, però, compenetrano il tempo, dando luogo ad un significato sovraordinato che  Irene Bagnara su Art Tribune definisce come costellazione: “Piranesi costruisce una realtà, visione o intima struttura, in cui il tempo non è concepibile né come progresso, né come ripetizione, ma piuttosto come costellazione, come rete elastica in continua espansione[…] La consapevolezza dello scorrere del tempo, angosciante e liberatoria insieme, determina in Piranesi la costruzione dello spazio architettonico”. Lo spazio diviene tempo e il tempo diviene spazio in un’embricazione di dimensioni propria solo della vita.

Ma l’Uomo non sempre ha tempo o spazio per la vita. Torniamo quindi a Marguerite Yourcenar che, commentando le famose Carceri di Piranesi, afferma rispetto alle figure rappresentate al loro interno “nell’indifferenza di quelle formiche umane erranti in spazi immensi, e in cui diversi gruppi non sembrano quasi mai comunicare tra loro, o neppure accorgersi della loro rispettiva presenza”.