Grazie alla costante e appassionata ricerca di tutte le possibilità offerte per potenziare la comunicazione visiva, mettiamo in campo capacità che ci permettono di offrire un ascolto attento e competente delle esigenze dei clienti e di realizzare una efficace sinergia di tutte le risorse necessarie per gestire ogni fase del processo creativo e della produzione video; in questo modo, riusciamo a trattare qualsiasi tipo di contenuto rispondendo alle più diverse richieste da ogni parte del mondo.


Cos’è per noi il videomapping

"La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con nuovi occhi"
Marcel Proust

"Ogni creazione è, all’origine, la lotta di una forma in potenza contro una forma imitata"
André Malraux

Fare videomapping significa estrarre da un’architettura una storia racchiusa al suo interno in forma potenziale, ma che non può divenire in atto se non grazie alla capacità di vedere nei suoi elementi statici una narrazione dinamica di suggestioni emotive.
La luce che investe le superfici crea una sovrapposizione di realtà che, grazie all’ambiguità percettiva, produce la sensazione di essere dentro ad una dimensione che stravolge la forma, la nega e la afferma simultaneamente. Lo spazio accoglie la nuova evoluzione visiva e, con essa, il flusso emozionale che ne consegue.

Trasformare le facciate dei palazzi cittadini con la luce è una nuova risposta ad un antico bisogno: quello di raccontare storie ad alto indice di coinvolgimento collettivo. Il supporto è sempre lo stesso, il palazzo. Cambia la tecnica: dall’antica Mesopotamia, con le sue cronache a bassorilievi dalle potenti cromie, alla Colonna Traiana, primo passo dell’arte cinematografica del cambio di scena, dalle narrazioni a soggetto religioso delle chiese medioevali (un esempio su tutti, Notre Dame de Paris), alle texturizzazioni rinascimentali (Palazzo dei Diamanti - Ferrara), ogni epoca ha utilizzato i suoi palazzi come supporti per un’espressione artistica che raccontasse, celebrandola, la propria cultura.
Oggi noi dipingiamo, scolpiamo e costruiamo sulle superfici utilizzando la luce. Sono cambiati gli strumenti, i riferimenti simbolici, i registri espressivi ed i ritmi narrativi, ma noi continuiamo a celebrare eventi sociali negli spazi urbani, con il più universale e potente dei linguaggi, il linguaggio visivo.

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